Polka
Ballo Popolare
La Polka o polca è un ballo a tempo binario. È un ballo veloce, di coppia, molto popolare sia tra gli amanti del ballo liscio (con passi camminati che ricalcano il ballo one step) che tra quelli del ballo folk (area occitana, Quattro province, francese e irlandese). Divenuto ballo molto noto, ne esistono varie forme popolari oltre alle forme di musiche e danze da camera.
Fisarmonica impazzita – Giuseppe Santamaria
Storia della Polka
La polka trae origine da alcune danze popolari diffuse in Boemia all’inizio dell’800, di cui è un’evoluzione. L’origine del ballo è avvolta nelle leggende. L’ipotesi più accreditata è quella dello storico boemo Alfred Waldau. Il maestro di musica Jesep Neruda, che insegnava a Praga, si trovò ad osservare una contadina ballare e cantare; sui suoi passi e su quella melodia elaborò un ballo, la polka appunto, che lanciò prima a Praga e poi a Baden, dove ebbe un incredibile successo. Nel 1835 la polka entrò nel repertorio di una banda musicale militare Boema. Il successo della danza contagiò successivamente tutta l’Europa. Secondo G. Gavina la polka ci viene dall’Ungheria, ma è ritenuta, come indica anche il suo nome, una variante boema d’una danza d’origine Polacca.
Strumenti musicali utilizzati
Strumenti prediletti per la musica della polka sono il pianoforte e gli archi nella forma da camera e la fisarmonica, l’organetto ed il bandoneón e il piffero nelle forme popolari. Sono svariate quelle composte e pubblicate da autori come Quirici o Pagani.
Polka “Cicogna” – Secondo Casadei
La Polka contemporanea
L’infatuazione per la polca fu un fenomeno facilmente comprensibile, se si considera che ai tempi era l’unica danza animatadi uso corrente e interrompeva perfettamente la monotonia delle quadriglie. La polca fu un fenomeno indipendente, che seguì un proprio cammino parallelo e non si pose dichiaratamente in contrasto con le altre danze a volteggi.
A rendere la polca popolare in Europa e nel mondo fu il suo vigoroso ritmo in 2/4. L’andamento brillante, il fascino di un movimento che combinava i giri del valzer alle figure coreografiche del galop e l’allegria che la musica suscitava rappresentarono la risposta all’esigenza di vivere il ballo in maniera più spontanea.
La Polca, soprattutto nel continente in cui raggiunse l’apice del successo, l’Europa, fu un fenomeno di breve durata: dovette presto soccombere all’ondata dei nuovi ritmi provenienti dagli Stati Uniti. Come il valzer, i suoi passi furono in seguito incorporati all’interno di altre danze a volteggi. Inoltre la grande popolarità che raggiunse contribuì a diffondere altri balli tradizionali provenienti dall’Europa centrale, prima fra tutte la famosa ciarda ungherese. Oggi la polca è diffusa soprattutto negli Stati Uniti e in Italia insieme alla Mazurca e al Valzer brillante, appartiene alla tradizione italiana del ballo liscio e costituisce ancora una fortissima attrazione nelle feste di paese e nei locali da ballo ed è immancabilmente nei repertori delle orchestre romagnole di musica popolare. Famose e dirompenti, le polke “atomiche” di Secondo Casadei.